E' bastato che vedessero il premier Conte pronunciare un rifiuto per sommi capi nei confronti del Mes, perché a Claudio Borghi e Alberto Bagnai, duo di maître à penser del sovranismo leghista, venissero istinti da curva. E così, dopo essersi assicurati che il presidente del Consiglio avesse davvero detto che il fondo salva stati "non è la panacea com'è stato rappresentato", e che "il vantaggio in termini di interessi, molto contenuto, andrebbe comparato al rischio stigma", sono subito corsi sui loro social a rivendicarla come una loro vittoria personale che d'un tratto riabilitava la narrazione antieuropeista di questi anni. Quasi fosse un gol in trasferta agli eurocrati che tanto rischiano di soggiogare la libertà e i conti del paese.
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