Fino a quando sarà possibile governare la seconda ondata con misure soft? La resistenza del sistema sanitario passa da positivi, indice di contagio, ricoveri ordinari e tamponi. Parla il braccio destro di Zingaretti alla regione (e ha qualcosa da dire a Conte sul Mes)
"Noi andiamo un po’ meglio e abbiamo ancora un mesetto di margine. Ma per il resto occorre dire la verità: a livello nazionale abbiamo due settimane di tempo per piegare la curva, e se entro due settimane la curva non si piegherà sarà inevitabile dover prendere soluzioni drastiche: è ovvio che non si può fare un dpcm ogni settimana”. Il telefono dell’assessore Alessio D’Amato squilla alle quindici di lunedì pomeriggio, poche ore prima del consueto appuntamento con i numeri della pandemia. I dati di ieri sono nuovamente poco incoraggianti – più quattro morti rispetto al giorno prima, in tutto settantatré; più 545 persone ricoverate fino al giorno prima; più 47 persone in terapia intensiva; meno 2.367 casi rispetto al giorno prima ma a fronte di 47 mila tamponi in meno effettuati – ma non ci aiutano a rispondere alla domanda che tutti si sono posti domenica sera ascoltando l’ipnotica conferenza stampa di Giuseppe Conte: fino a quando sarà possibile governare solo con misure soft l’ondata di ritorno della pandemia? E soprattutto: quali sono i numeri, i parametri, le proiezioni e le percentuali che dovremmo osservare con attenzione nelle prossime ore per capire se qualcosa non sta funzionando come dovrebbe funzionare?
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