La questione dei trasporti, la gestione degli ospedali, quella della comunicazione, quella della "catena di comando". Verso dove stiamo andando? rispondono medici e virologi
Due indizi fanno una prova, ed è il secondo giorno che l’indizio prende la forma dell’oggetto simbolo di questo tempo pandemico: la mascherina. Mascherina obbligatoria anche all’aperto, evocata durante le informative in Parlamento del premier Giuseppe Conte; e mascherina protagonista di una discussione sotterranea tra ministri ed esperti, discussione contornata da dati e documenti in cui si prefigura il prossimo passo nell’escalation eventuale e probabile di misure restrittive. Si tratta insomma di immaginare una situazione in cui il “segui la mascherina” diventi criterio di scelta tra cosa chiudere e cosa no: sì a tutti i luoghi dove la si può tenere sul viso, no a tutti i luoghi dove questo non può succedere (ed ecco che si materializza di nuovo, per alcune categorie, lo spettro della serrata: palestre? piscine? bar e ristoranti dove da seduti al momento la si può togliere?). E si pensa che il “seguire la mascherina” possa essere un modo per evitare decisioni più drastiche.
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