Mancavano solo i sindaci contro il governatore, e i governatori contro l’incolpevole scuola. E il ministro Lucia Azzolina contro Attilio Fontana (per ora solo lui, ma Michele Emiliano ha fatto la stessa scelta: che si risponde?). L’ordinanza firmata dal governatore lombardo prevede da lunedì 26 la didattica a distanza per tutte le scuole superiori: il lockdown degli studenti di cui si giurava “mai più”. Il primo a opporsi era stato Beppe Sala, sindaco di Milano: “Sono totalmente contrario, non ha senso in questo momento: bisogna alternare didattica a distanza e presenza nelle scuole”. Cioè quello che, almeno in Lombardia, già si sta facendo, con risultati di buona sicurezza. I sindaci dell’Anci hanno seguito, e chiesto di rimandare la decisione. Sollecitata, il ministro dell’Istruzione ha scritto a Fontana: “In una fase così complessa, desidero invitarla a lavorare insieme a tutte le istituzioni coinvolte, per trovare soluzioni differenti da quella adottata”.
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