Rumori di auto e clacson. Dario Nardella è con i tassisti, scesi a manifestare in piazza della Signoria. “Non c’è solo la crescita esponenziale del virus”, dice al Foglio il sindaco di Firenze mentre si allontana dalla folla, “ma anche la crescita della rabbia sociale. Le nostre città sono diventate polveriere. Come sindaci abbiamo il difficile compito di essere la prima linea delle istituzioni. Davanti a noi abbiamo la disperazione, quindi siamo in mezzo a un guado: siamo in mezzo alla protesta ma manteniamo alto anche il senso di responsabilità e lealtà verso il governo. Sono sindaco da sei anni e questo per me è il momento più difficile, perché devo tenere insieme le due cose. Le persone vanno ascoltate, quindi è giusto essere presenti in situazioni come questa, mettendoci la faccia. A volte preoccupano alcune decisioni del governo, che io pure rispetto e devo attuare, perché sembra che non siano sufficientemente condivise. Mi rendo conto però che siamo di fronte a un fatto eccezionale, quindi non vorrei mai trovarmi nei panni di chi è al governo”.
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