La drammaturga italiana più rappresentata all’estero, la regista premiata alla mostra del cinema di Venezia per “Via Castellana Bandiera”, “Le Sorelle Macaluso”. Perfino il Teatro alla Scala ti ha affidato la Carmen. “Mi riempiono di complimenti, ma la verità è che con questo dpcm la mia compagnia indipendente rischia di chiudere. Potrei non fare più teatro”. L’Italia che ti applaude non ti aiuta? “Nella mia città non ho mai avuto uno spazio. Pago duemila euro di affitto per uno scantinato. Non bastano ristori. Recitare è davvero vivere. Sono un cane sciolto. Parlo per tutti gli altri cani sciolti, gli irregolari dell’arte. Partite Iva, attori, registi, per quelle altre compagnie che con questa misura non potranno che scomparire”. Siete “cani di bancata” come uno dei tuoi spettacoli e il governo ha fatto del cinema e dei teatri “carnezzeria”, macelleria? “Abbiamo reso i teatri più sicuri degli ospedali. Siamo stati il vero modello. Nessun focolaio, norme severissime. Con questa decisione non hanno chiuso solo i teatri e i cinema. Hanno dato uno schiaffo a chi ha rispettato le regole”. Signor ministro, che si fa con “le nostre” Emma Dante? A Palermo, come è stato per Napoli con Eduardo, c’è il teatro che non può più essere teatro. C’è una donna, un’artista che in Francia potrebbe ancora recitare, “perché, a Parigi, il governo ha scelto di tenere le sale aperte”. Come hanno fatto? “Hanno anticipato l’orario di apertura. Hanno stabilito che teatri e cinema sono importanti”.
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