Più che l’azione, gli hanno rimproverato la narrazione. “Perché se tu dici che le cose vanno bene, presidente, io mi preoccupo doppiamente”, l’ha fulminato Graziano Delrio, col tono di chi all’ottimismo della propaganda preferisce il pessimismo della ragione. E d’altronde, che la gravità della situazione non possa essere minimizzata, lo sa anche Giuseppe Conte. E la litania dei numeri, quel bollettino che ogni pomeriggio scandisce il progredire del contagio, sta lì a sconsigliare qualsiasi rilassatezza. Ancora oggi i positivi sono stati 25 mila a fronte di 200 mila tamponi: 3 mila infetti in più rispetto a martedì, 125 nuovi ricoveri in terapia intensiva. A questi ritmi, la scadenza di metà novembre che a Palazzo Chigi volevano darsi per valutare gli effetti del dpcm del 25 ottobre, pare già lontanissima.
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