In fondo era inevitabile che dando voce alla base si scombinassero i piani dei vertici. Tanto più che lì, nel basso inferno della militanza, l’ortodossia si mescola alle velleità personali, e insomma per tanti attivisti locali i parlamentari è bene che tolgano presto il disturbo e facciano spazio. E dunque in tutt’Italia, le varie assemblee regionali organizzate dal M5s nello scorso weekend – lunghe e sfiancanti maratone via Zoom protrattesi in certi casi fino a orario da coprifuoco – hanno emesso la stessa sentenza, in vista degli Stati generali di domenica prossima: il limite dei due mandati non si tocca. E siccome davanti all’assertività intimidatoria degli iscritti, i pezzi grossi del grillismo nazionale hanno preferito tacere, la regola è stata ribadita: dopo due legislature da deputato e senatore, ma anche da consigliere regionale, si torna a casa. Nel senso che, se proprio non si vuole tornare all’occupazione di prima (if any), quantomeno si torni a fare politica nella propria città. Eccolo, il “mandato discendente”.
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