Il capo della Lega rivendica lo sfregio su Mediaset, ma Zingaretti e Tajani tessono la trama del dialogo. L'ira di Forza Italia per il rimpasto in Lombardia. Il nome dell'ex braccio destro di Formigoni al posto di Gallera
A sentire lui, è stato comunque un trionfo. “Se credevano di farcela sotto al naso, gli abbiamo fatto capire che noi non ci stiamo”. L’ha descritta così, Matteo Salvini, la scombiccherata manovra messa in atto mercoledì al Senato, con lo sfregio fatto in commissione al Cav. sull’emendamento che salvaguarda Mediaset dall’assalto di Vivendi, salvo poi esser costretto alla retromarcia in Aula, con un discorso che era una mezza ammissione d’impotenza. Perché certo, come dice Salvini, il messaggio sarà arrivato forte e chiaro, dalle parti di Arcore. Ma lì, abituati a badare al sodo, in fondo se lo sono goduto, lo spettacolo del Capitano furente rimasto da solo in mezzo al guado.
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