Ventuno parametri per salvarsi, ventuno parametri per impazzire, ventuno parametri che diventano, via via, come i “21 grammi” del film di Alejandro González Iñárritu, quelli che misurano il peso dell’anima, solo che qui in ballo ci sono il peso e l’incisività della risposta al virus. E insomma sono giorni che i ventuno indicatori del rischio Covid, messi a punto dall’Iss e introdotti con un decreto del ministero della Salute a fine aprile, sono al centro del dibattito nel governo, nella cabina di regia e nel Cts, nell’improvviso, scomodo ruolo di capro espiatorio. E così, nei giorni scorsi, dalla cabina di regia e da alcuni membri del Cts è partita, in via informale, la richiesta di “aggiornare” l’algoritmo di quello che è stato descritto dal premier come “bussola” per il piano d’azione a zone differenziate.
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