Da sempre, cataclismi ed epidemie mettono alla prova la capacità delle istituzioni pubbliche di proteggere i propri cittadini. È importante, quindi, chiedersi quali istituzioni vi riescano meglio e per quali motivi. Lo fece, in un arguto volumetto dedicato all’epidemia di peste del Seicento, uno tra i nostri maggiori storici dell’economia, Carlo Cipolla (“Il burocrate e il marinaio”, 1992). Confrontando vari sistemi politici, Cipolla mise in luce gli eccellenti risultati ottenuti nell’Italia settentrionale in materia di epidemiologia e di sanità pubblica. Malgrado le errate idee mediche sulle origini della peste, in quell’area le istituzioni riuscirono a difendere la popolazione meglio di quanto si facesse nel resto d’Europa.
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