Allo scoppio della pandemia chiedeva più mascherine e tamponi per i medici in prima linea. A fine ottobre, intervistato dal Corriere, ha invocato meno "spettacolarizzazione" dei temi da parte dei colleghi in tv. Poi ha invocato il lockdown generale, definendo il suo "lo sfogo" di un "uomo preoccupato"
Si chiama Filippo Anelli, è presidente della Federazione nazionale dell'ordine dei Medici, ma potrebbe anche chiamarsi Maurizio Landini, di professione sindacalista, tanto la veemenza di categoria s'è fatta, in Anelli, ultimamente, quasi quasi categoria dello spirito (come quando, qualche giorno fa, intervistato sul Corriere della Sera, ha definito la sua prece a favore di un lockdown generalizzato come “sfogo” di un uomo “spaventato e preoccupato”). E lui, Anelli, in origine medico di famiglia in zona Bari, si è fatto da tempo portatore dell'istanza collettiva “non chiamate i medici di famiglia a curare a casa i malati Covid”, con il corollario “il Covid non ha mandato in lockdown le altre patologie, e i medici di medicina generale devono poter curare nel migliore dei modi tutti i loro pazienti”.
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