Il dispaccio di Palazzo Chigi al Nazareno: "Occhio, che il M5s non regge se apriamo a Forza Italia". Ma Zingaretti insiste, e benedice un tavolo condiviso con gli azzurri per la legge di Bilancio. L'ira di Salvini e Meloni
Il dispaccio, da Palazzo Chigi fino al Nazareno, è stato consegnato coi metodi ormai convenzionali, il solito Dario Franceschini nei panni dell’ambasciatore. E così poi Nicola Zingaretti lo ha diramato ai parlamentari a lui più vicini, ai capigruppo e un po’ a tutta la cerchia di fedelissimi che, come lui, è sempre più insofferente di fronte ai tentennamenti del governo. E il messaggio era chiaro: “Occhio, che Giuseppe Conte è contrario all’ipotesi delle larghe intese con Forza Italia”. E non che questo comporti, agli occhi del segretario o del suo vice Andrea Orlando, la necessità di frenare il dialogo con l’opposizione più moderata. Ma almeno consente di stracciare un velo di ipocrisia su una trattativa che procede a singhiozzo, con più sabotatori che pontieri.
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