Quattro passi per il capoluogo toscano, zona rossa che prova a resistere. Tra il dramma dei morti e quello dell’economia. No, senza il chiasso dei turisti non è diventata “più bella”
“A seguito dell’ultimo splendido Dpcm, siamo costretti a sospendere la nostra attività di ristorazione. Riapriremo (si spera!) mercoledì 25 novembre”, dice la trattoria su viale Amendola, in un miscuglio di desolazione e inguaribile ottimismo. Nel frattempo, dopo lo “splendido Dpcm”, la Toscana è pure finita in zona rossa, e non perché qua siano ancora tutti comunisti. Venerdì scorso, l’indice Rt della Regione era il più alto d’Italia, 1.8, e il tracciamento dei contagi al 39 per cento, praticamente niente. Eugenio Giani ha provato flemmaticamente a lamentarsi con il governo, dicendo che sono dati vecchi e proteggendosi con “l’orgoglio toscano” già utilizzato contro Susanna Ceccardi in campagna elettorale a settembre. Stavolta, però, con l’orgoglio toscano ci si fa gli impacchi.
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