Salvini prende tre deputati al Cav. che lo avverte: “Senza di me non vinci”. In mezzo c’è Di Maio. Sembra una canzone di Aznavour, ma è l’ultimo brivido di Berlusconi. Liti, scippi, ammiccamenti e minacce
Diffidenza pubblica e cordialità privata, diffidenza privata e cordialità pubblica. La politica talvolta è un labirinto. E d’altra parte come racconta spesso Nicolò Ghedini, parlando dell’avversario: “E’ dal 2018 che Di Maio cerca Berlusconi”. E come invece racconta spesso Giancarlo Giorgetti, parlando dell’alleato: “E’ dal 2018 che Berlusconi non si capisce con Salvini”. Del giovane grillino il Cavaliere si è trovato spesso a dire, una volta persino davanti a chi scrive, “è proprio bravo”. Mentre sul meno giovane padano, che pure Berlusconi trova furbo, il Sovrano di Arcore ha manifestato sempre delle caute riserve. “Non si può moderare un immoderato”, disse. “Gli puoi anche mettere la cravatta al collo ma guarda il risultato”, confessò una volta a Roberto Maroni (che intanto annuiva sornione).
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