L’ansia per il ritardo accumulato, a dire il vero, non c’era. Nella riunione che due giorni fa ha visto seduti intorno a un tavolo Giuseppe Conte coi ministri Enzo Amendola e Roberto Gualtieri, la discussione è stata semmai scandita dalla preoccupazione di non accumularne in futuro, di rallentamenti. Perché nessuno degli stati membri ha finora presentato alla Commissione i Piani nazionali di riforma previsti dal piano Next generation Eu, e tra i quattro che hanno voluto forzare i tempi per consegnare in fretta le linee guida, un paio si sono già visti rimandare indietro delle correzioni da Bruxelles. L’Italia per ora ha scelto un’altra strada: quella dei dialoghi informali.
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