Roma. All’università del professor Pera pensano che la mossa di Silvio Berlusconi sia una buona mossa. Ma all’università liberale del presidente emerito del Senato non piace la parola “collaborazione”. Ah no? “Devo dire di no”. Ma non ha appena detto che si tratta di una buona mossa? “E’ buona perché mette in difficoltà il governo su temi cruciali. Esempio: quale strategia economica avere dopo il virus? Come ripartire? In questo modo FI stana la maggioranza. Ma non chiamatela collaborazione. Qui siamo di fronte a un’offerta circoscritta d’aiuto”. E però, la parola “collaborazione” è cosi fresca ed è così gradita a Berlusconi di cui, si sa, lei rimane un caro e vecchio amico. Almeno per questa volta non possiamo utilizzarla? “Collaborazione ha come corollario il ‘collaborazionismo’. Parola pericolosissima. Aiutanti sì, utili idioti no”.
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