Salvini emana il diktat. I parlamentari azzurri prima non ci credono ("Ma figurati!"), poi insorgono. Brunetta rinfaccia a Tajani (fautore della nuova linea) i complimenti di Borghi. E al Senato, col M5s in frantumi, Conte rischia davvero
All’ennesimo tentativo di giustificare la capriola alla luce di una supposta chiarezza, Gigi Casciello, deputato vicino a Mara Carfagna, scrive ai suoi colleghi: “A me l’unica cosa che pare chiara è la confusione. Nelle sue ragioni e nelle sue evoluzioni”. E del resto la svolta del Cav. sul Mes, come che la si osservi, è una mossa che lascia i parlamentari di Forza Italia del tutto disorientati. Alle undici di mattina, per dire, quando Matteo Salvini emana il suo diktat (“Chiunque nel centrodestra vota questo oltraggio, rompe con la Lega”), un manipolo di senatori del Pd mostra l’agenzia alla collega forzista Gabriella Giammanco, e lei si mette a ridere: “Ma figuratevi se il Cav. si fa piegare la testa dal capo della Lega”. Passa mezz’ora e Licia Ronzulli, ufficiale di collegamento tra Arcore e Via Bellerio, annuncia che Forza Italia non voterà la riforma del Mes.
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