Brava Repubblica, perché ieri ha dedicato la seconda e la terza pagina, più un pezzo molto in evidenza sulla prima pagina, al trucchetto giudiziario che l’Egitto sta tentando di attuare per sbarazzarsi di ogni responsabilità nel caso di Giulio Regeni. Il ricercatore italiano fu trucidato quasi cinque anni fa ormai, dopo essere stato sequestrato e torturato da uomini che – secondo la procura di Roma – fanno parte dei servizi di sicurezza egiziani. E quindi brava Repubblica perché, dalla sua posizione di piattaforma media molto letta in Italia, getta il proprio peso in questa faccenda che rischia sempre di sbiadire e di scivolare via dall’attenzione nazionale, come di certo sperano in Egitto.
Abbonati per continuare a leggere
Sei già abbonato? Accedi Resta informato ovunque ti trovi grazie alla nostra offerta digitale
Le inchieste, gli editoriali, le newsletter. I grandi temi di attualità sui dispositivi che preferisci, approfondimenti quotidiani dall’Italia e dal Mondo
Il foglio web a € 8,00 per un mese Scopri tutte le soluzioni
OPPURE