Scusi, presidente, ma lei dove abita? Com’è la situazione dalle sue parti? “Che fa: sfotte? Abito in zona Corso Trieste, a Roma, e anche da me la realtà è quella che è: penso ai rifiuti, al verde, alla rigenerazione urbana”. Angelo Camilli dallo scorso 1° ottobre è il presidente di Unindustria. Ha preso il posto di Filippo Tortoriello alla guida dell’assemblea della Confindustria di Roma e del Lazio. Nella vita porta avanti Consilia, di cui è presidente e amministratore, azienda leader in Italia nella consulenza per la salute e sicurezza sui luoghi di lavoro. Camilli, le elezioni incombono nella Capitale. Si tolga subito il dente: parli della giunta Raggi. “Lo diciamo da anni: in questa amministrazione c’è stata, e c’è, un’assenza di dialogo e di ascolto. Ma anche un’incapacità di attrarre investimenti”. Boccia tutta l’avventura grillina senza riserve? “Sono stati anni in cui Roma si è limitata, e nemmeno con grande successo, alla gestione del quotidiano. Rimangono irrisolti i nodi dei servizi pubblici e della vita di tutti i giorni”. Ecco, perché era giusto partire dall’uscio della sua casa. “E in più questa amministrazione non ha espresso una visione del futuro per i prossimi dieci anni. Roma ha bisogno di una squadra e di competenze. Occorre saper gestire il corrente e guardare al futuro. Insomma, serve cambiare passo”.
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