Lo scontro in atto a livello nazionale nel M5S tra l’anima "governista e disinvolta” e quella “identitaria e ortodossa” si rinnova nella rovente dialettica in Puglia: i pro alleanza giallorossa con Emiliano contro gli intransigenti che vogliono rimanere all’opposizione; l’area Di Maio-Crimi contro l’arcipelago Lezzi-Di Battista. Lo scontro in atto potrebbe – il condizionale è d’obbligo – trovare soluzione nel voto sulla piattaforma Rousseau. Tutto facile allora? No. La consultazione cristallizzerà una spaccatura, con effetti soprattutto nella geografia interna. Tra i parlamentari gli schieramenti sono in movimento ma la truppa per il “No" a Palazzo Madama è numericamente rilevante. Tra gli originari contro i “patti poltronisti”, oltre all’ex ministro Barbara Lezzi – riferiscono fonti vicine alla pasionaria Antonella Laricchia – ci sono anche Gian Mauro Dell’Olio, Iunio Valerio Romano, Vincenzo Garruti, Gisella Naturale e Ruggero Quarto. Sul fronte lealista invece c’è Mario Turco, potente sottosegretario, luogotenente di Giuseppe Conte in Puglia, tra i riferimenti dei quattro consiglieri regionali (su cinque) pronti al salto in maggioranza. Votando contro l’intesa giallo-rossa regionale, però, si sconfesserebbe la linea dei vertici, e nulla sarebbe più come prima.
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