In un raro, per loro, caso di distanziamento dal comune sentire sociale degli italiani Giorgia Meloni e Matteo Salvini si sono scagliati contro la cosiddetta lotteria degli scontrini. Mentre l’iniziativa, provate a sentire un po’ in giro per credere, incassava simpatia, interesse e curiosità da parte di moltissime persone, arrivava l’interdetto della coppia dei capi di destra, con parole degne di ben altra causa. Meloni è più specifica e vede nell’iniziativa del governo un piano per mettere sotto controllo la nostra libertà e schiacciare, da parte di un esecutivo di accattoni, la nostra dignità. “Parte – scrive su Facebook (cui intanto concede vagonate di tracciabilità) – la vergognosa lotteria degli scontrini”. Il succo è che chi paga con carta di credito e aderisce (su base volontaria) al giochino a estrazione fa sapere a “Conte, Casalino, Di Maio, Gualtieri e all’Agenzia delle entrate quali sono le sue abitudini, cosa gli piace, cosa compra e da chi e a che ora” e poi, si aggiunge, lo stato potrà giudicare i cittadini per acquisti immorali o chissà per che altro.
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