Parla il responsabile economico di Forza Italia. "Opporci, unici in tutto il Ppe, ci isolerebbe a livello internazionale. Sarebbe un disastro". Il centrodestra? "Se cediamo ai diktat di Salvini stavolta, finiremo col fare i sovranisti". Prove di dissenso interno
Sulla frase deve aver ragionato a lungo, perché appena lo s’interpella subito ce la fornisce: “Berlusconi mi è caro, ma la verità mi è ancora più cara”. Dichiarazione di dissidenza, dunque, quella di Renato Brunetta? Lui, deputato e responsabile economico del partito, ovviamente, ci tiene a dire che non rinnega nulla. E anzi ricorda “con orgoglio i venticinque anni trascorsi al fianco del Cav.”, e con più trasporto, tra tutte, rammenta “le conversazioni di economia che, sin dal 1995, tenevo col presidente, con Letta e Bonaiuti”. Per un quarto di secolo, insomma, “sono stato il suo professore, ho curato i programmi elettorali di Forza Italia, ho redatto più di mille dossier. Per venticinque anni sono stato il più ascoltato. Fino a ieri”. E qui forse il lapsus è significativo. Che sia già oggi l’inizio di una nuova stagione, per Brunetta? “No, sono un inguaribile ottimista. E sono convinto che su una questione così delicata come il Mes, il Cav. e tutta FI possano ritrovare il loro orientamento di sempre: europeista, concreto, per il bene del paese”.
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