C’è chi con esercizio d’enfasi non esiterebbe a definirlo parricidio. Ché a ogni leader che si definisca tale, a un certo punto e all’infuori dei richiami alla “generazione Telemaco”, tocca fare di conto con le proprie ambizioni rassettatrici: a partire dalla classe dirigente da cui si sceglie di circondarsi. E così a Giorgia Meloni, che una lettura da ambasciate come Politico mette in lizza tra i 28 leader più influenti del continente, la giovane che però è già stata ministro più di 10 anni fa, il presente forse sembra ancora troppo vicino al ricordo delle origini. Nobili, per carità. A cui rendere grazie, senz’alcun dubbio. Ma che pure deve averle fatto pensare: ora è il momento di mandare avanti altri uomini, altre donne, e che non siano tutti romani.
Abbonati per continuare a leggere
Sei già abbonato? Accedi Resta informato ovunque ti trovi grazie alla nostra offerta digitale
Le inchieste, gli editoriali, le newsletter. I grandi temi di attualità sui dispositivi che preferisci, approfondimenti quotidiani dall’Italia e dal Mondo
Il foglio web a € 8,00 per un mese Scopri tutte le soluzioni
OPPURE