Sono una ventina i deputati grillini che, dopo la rivolta di stamattina sulla riforma del Fondo salva stati, tentano il blitz anche sulle norme varate dal governo gialloverde e care a Salvini. Tra i frondisti anche alcuni fedelissimi di Di Maio
E dopo il Mes, i decreti sicurezza. Tutto nello stesso giorno. Ecco che la dissidenza grillina alla Camera trova, nel giro di poche ore, un secondo terreno di scontro. Perché nel tardo pomeriggio di oggi ci sarà il voto finale sulla riforma dei decreti "Sicurezza", quelli che il M5s aveva varato insieme alla Lega di Matteo Salvini in epoca gialloverde e poi faticosamente abiurato in èra rossogialla. E come già per la riforma del trattato del Fondo salva stati, anche su questi provvedimenti si consumerà l'ennesimo strappo interno al M5s. Sono infatti una ventina, "forse venticinque" a giudizio di chi tiene il pallottoliere, i deputati grillini pronti a votare in dissenso rispetto al gruppo, dunque contro la revisione delle norme bandiera dell'ex ministro dell'Interno Salvini.
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