Se davvero le vie dello shopping dovevano rimanere vuote, la responsabilità non è di chi è andato a fare shopping, ma, semmai, è di chi, come il governo di cui fa parte il ministro Boccia, ha demonizzato l’e-commerce invitando esplicitamente gli italiani ad andare a fare acquisti nei negozi
Il ministro per gli Affari regionali del governo Conte, il simpatico Francesco Boccia, ha rilasciato ieri una curiosa intervista al Corriere della Sera, in cui ha dato libero sfogo a una sua convinzione personale: l’oscenità, “causa shopping”, degli assembramenti osservati negli ultimi giorni nelle strade delle grandi città italiane. “Quelle foto – ha detto con tono perentorio il ministro – mostrano scene ingiustificabili, inspiegabili, irrazionali, irresponsabili”. In linea di massima si potrebbe dire che il ministro fa bene a preoccuparsi, se è vero che in un paese come la Germania, dove la media giornaliera dei casi è di 25,7 ogni 100 mila abitanti e dove la media giornaliera di morti è 0,5 ogni 100 mila abitanti, si discute su quali misure restrittive aggiungere, mentre in un paese come l’Italia, che registra 27,4 casi ogni 100 mila abitanti al giorno e 1,1 morti ogni 100 mila abitanti, si discute solo su quali misure restrittive togliere. Se il ministro Boccia fosse un cittadino come gli altri, potrebbe avere ragione a indignarsi. Il caso ha voluto però che Boccia non sia un cittadino come gli altri e in questo senso, rispetto a quelle immagini finite sotto accusa, le scene ingiustificabili, inspiegabili, irrazionali e irresponsabili sembrano essere più quelle osservate tra i banchi del governo che quelle osservate tra le vie dello shopping.
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