Quando ormai la notizia della liberazione dei diciotto pescatori italiani in Libia è sulla bocca di tutti, anche se l’operazione è ancora in corso, capita di ascoltare alla buvette del Senato discorsi di questo tipo: “Ma come l’hanno gestita, ma cosa sono andati a fare a Bengasi Conte e Di Maio? Questi sono i frutti di venti anni di berlusconismo. Poveri noi. Nemmeno Trump”. Sono le riflessioni che si scambiano due grillini: Gianluca Ferrara, capogruppo M5s in commissione Esteri, e il collega Fabrizio Trentacoste. Due voci dal sen fuggite che colgono l’aspetto mediatico di questa missione del premier Giuseppe Conte e del ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Una giornata felicissima, per i pescatori di Mazara e per le loro famiglie, ma puntellata da una serie di sbavature, pasticci ed “errori del telefono” che hanno creato più di una tensione nel governo.
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