Roberto Giachetti, Radicale per storia e per spirito, lo precisa subito: non è detto che il suo pensiero corrisponda a quello di Italia viva. Fatta la dovuta premessa, procede: “La classe dirigente di questo paese dovrebbe essere in grado di fermarsi un attimo. Il conflitto politico va sterilizzato per i prossimi due anni, finché non si torna al voto. Sono d’accordo con Giancarlo Giorgetti, serve un governo di ricostruzione, nel quale dovrebbero impegnarsi, con senso di responsabilità, forze di maggioranza e di opposizione”. La domanda è se questa “cessione di sovranità”, come la definisce Giachetti, sia compatibile con la qualità e l’egoismo della classe dirigente. Anche perché “è evidente che qualcuno attualmente al governo dovrebbe rinunciare a degli incarichi”.
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