Ormai recita la parte della vittima predestinata, forse per esorcizzare la paura. A margine dei Consigli dei ministri, nei colloqui riservati, Riccardo Fraccaro accosta i colleghi di governo del Pd e di Italia viva e sospira: “Dai, ditemelo che è me che volete far fuori”. Pare che la puzza di bruciato l’abbia avvertita per la prima volta quando dal Nazareno, una decina di giorni fa, hanno iniziato a rivolgere a Giuseppe Conte l’invito a trovare “nuovi assetti nello staff”, “figure di raccordo politico dentro Palazzo Chigi”. Insomma, per dirla con Andrea Orlando, “servirebbe un Gianni Letta” per l’avvocato del popolo. E forse Fraccaro, che i compagni di Movimento che vogliono fargli le scarpe chiamano “il pizzaiolo” in ricordo della sua occupazione prima del grande salto in politica, dev’essersi specchiato nell’ombra del factotum del Cav., suo omologo nei governi Berlusconi, e deve aver sentito la terra tremargli sotto i piedi.
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