Gli italiani nel 2020 si sono dimostrati un popolo adulto, capace di rispettare le regole. Adesso tocca allo stato ricambiare la fiducia. E alleggerire la burocrazia, liberare il paese dalla cultura del sospetto, semplificare il fisco, per cominciare
Noi ci siamo fidati di voi, ora però voi fidatevi di noi. Se c’è una lezione che tutti possiamo cogliere dall’infausto anno della pandemia, a prescindere da quale sia il credo politico di ciascuno di noi, quella lezione coincide con una scoperta sensazionale relativa a un insospettabile tratto del carattere degli italiani: la disciplina. Dimenticate per un attimo le polemiche sugli aperitivi, le immagini delle vie dello shopping e le invettive dei politici volte a denunciare la presunta irresponsabilità dei cittadini. Dimenticate tutto questo, osservate il mondo intorno a voi, riavvolgete per quanto possibile il nastro del vostro anno e capirete, senza dover fare grandi ricerche sociologiche, che la vera sorpresa dell’anno che finalmente volge al termine ha riguardato la nostra capacità di adattarci a un mondo che cambia, rispettando le regole, evitando le trasgressioni, ascoltando anche le più incomprensibili raccomandazioni, rimanendo diligentemente in casa, non uscendo dai comuni, non valicando i confini delle regioni e mostrando nella stragrande maggioranza dei casi un senso civico semplicemente immenso, come potrà testimoniare facilmente chiunque si sia messo volontariamente in quarantena dopo un contatto sospetto o dopo una notifica su Immuni.
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