Il messaggio privato, che affianca quello pubblico arrivato attraverso la consueta e-news, Matteo Renzi lo fa recapitare ai suoi parlamentari di buon mattino, quando la delegazione di Italia viva già s'avvia verso la riunione a Palazzo Chigi con Giuseppe Conte. Ed è un messaggio che scaccia lo spauracchio delle elezioni. "Non accreditiamo questa lettura, non diamo legittimità a questa narrazione", si raccomanda Renzi coi suoi deputati e senatori. "In queste ore c’è grande preoccupazione sulla tenuta della legislatura e i Franceschiniani vogliono etichettarci come i Pierini. Ma come sa chi ha letto ieri il Corriere sono proprio Dario e pochi altri Dem (e i contiani in caso di defenestrazione del premier) che vorrebbero andare a votare convinti di dare le carte". Eccola, dunque, la replica indiretta del senatore di Scandicci. Che ci tiene, evidentemente, a sabotare questo racconto che vedrebbe proprio nell'insofferenza di Italia viva, e nei suoi ultimatum al presidente del Consiglio, la causa di un possibile precipitare degli eventi vero le urne.
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