Parlano due lingue diverse, ma ora si parlano. E il loro gioco, più che far cambiare maggioranza, può portare a un altro governo, ma sempre guidato da Conte
Sono l’uno l’opposto dell’altro. Rappresentano due mondi molto distanti tra loro. Vengono da partiti che si detestano. Parlano due lingue completamente diverse. Ma sono in qualche modo i due volti simbolo di questo governo. Lo sono stati un anno e mezzo fa, quando i colori dell’esecutivo sono passati dal gialloverde al rossogiallo, e lo sono ancora oggi, con i colori dell’esecutivo rossogiallo che ogni giorno, grazie all’incrocio dei due Matteo, risplendono un po’ meno del giorno prima. Un anno e mezzo fa, Matteo Renzi mise in campo il proprio personalissimo “whatever it takes”, ah Mario Draghi, e fece tutto ciò che nessuno avrebbe mai immaginato potesse fare pur di impedire a Matteo Salvini di arrivare al governo: mossa del cavallo, alleanza con il M5s, assist a Giuseppe Conte e tanti saluti ai pieni poteri.
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