Nella conversazione di Conte con il paese e i giornalisti si ritrova la solita commedia. Il tribuno dell’eloquio ha fatto la sua parte con il suo stile:
sa di essere qualunque, e che in quello è la sua forza a suo modo virtuosa
Conte a Capodanno, che delizia. L’ho ascoltato per venti dei diecimila minuti di conversazione castro-andreottiana con il paese e i giornalisti, e quando qualcosa era “all’attenzione del governo” scattava una carezza a uno dei miei cani, quando qualche altra cosa era “nel segno della flessibilità”, ancora una carezza all’altro, era tutto un minimizzare ingrandendo e ingrandire minimizzando, finché all’attenzione di chi di dovere arrivava la prospettiva, in caso di maggioranza mancante, di una gita in parlamento delle sue, e qui tutto un ciap ciap e un pat pat al branco intero festaiolo e scodinzolante.
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