È il tempo dei costruttori, ha scandito Mattarella. Mario Monti, che ha guidato l’Italia in un periodo di crisi e rilancio, ci spiega perché la maggioranza allargata “è utile, non è difficile e può aiutare il paese a riparare il motore pieno di ruggine”
È tempo di costruttori, già, ma in che senso? Nel suo discorso di fine anno, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha scelto di sottolineare per ben due volte un verbo che per forza di cose sarà doverosamente al centro dell’agenda politica nell’anno appena iniziato: costruire. Dice Mattarella che no, l’Italia non vive in una parentesi della storia, che quello che è capitato nell’anno passato ce lo porteremo sulle spalle ancora a lungo e che per questo la stagione che ci attende è quella in cui i protagonisti dovranno essere i costruttori del futuro. I prossimi mesi, ha detto Mattarella, rappresentano un passaggio decisivo per uscire dall’emergenza e per porre le basi di una stagione nuova. Non sono ammesse distrazioni. Non si deve perdere tempo. Non vanno sprecate energie, e opportunità, per inseguire illusori, vantaggi di parte, affinché le preoccupazioni possano trasformarsi nell’energia, necessaria, per ricostruire e per ripartire. Già, ma come? E con quali idee? E con quali progetti? E con quali formule? E con quali vizi da superare? Abbiamo provato a sviluppare questi temi con un ex presidente del Consiglio come Mario Monti, che forse più di chiunque altro negli ultimi anni ha governato in una stagione a metà tra il collasso e la ricostruzione e nella nostra chiacchierata con il senatore a vita abbiamo affrontato, senza tabù, alcuni dei punti sollevati dal presidente della Repubblica.
Abbonati per continuare a leggere
Sei già abbonato? Accedi Resta informato ovunque ti trovi grazie alla nostra offerta digitale
Le inchieste, gli editoriali, le newsletter. I grandi temi di attualità sui dispositivi che preferisci, approfondimenti quotidiani dall’Italia e dal Mondo
Il foglio web a € 8,00 per un mese Scopri tutte le soluzioni
OPPURE