Per il presidente del Consiglio diventa complicato trovare un accordo, anche a causa del subbuglio nel M5s. E così medita la “bella morte” in Senato. L’incontro Zingaretti-Franceschini. Il segretario: "Non entro nel governo"
È tentato. Vorrebbe il bis. Sempre al Senato. Come fu con Matteo Salvini nell’estate del 2019. Sfidare Renzi in Aula, sostituire Italia viva con i responsabili, convinto che il partito dell’ex premier perderebbe anche pezzi. Giuseppe Conte oscilla tra le spinte del Pd che lo esortano a trattare e la pancia del Movimento che gli dice di stanare Renzi. Tra coloro che sono favorevoli allo show-down c’è anche Beppe Grillo che dell’“ebetino di Firenze” è da sempre acerrimo nemico. “Tra Quagliarello e la Boschi non ci sono poi così tante differenze”, dicono i senatori grillini. Perfino Barbara Lezzi, ortodossissima, tra il rassegnato e l’indolente, dice che “qui ormai l’ottica è quella di accogliere tutti”. D’altra parte però c’è il Pd. Ieri Nicola Zingaretti, Andrea Orlando e Dario Franceschini si sono visti al Nazareno. Questa la linea: “Questo governo esiste solo se c’è questa maggioranza, altrimenti c’è solo il voto”. Con l’occasione, il segretario del Pd ha ribadito che non cadrà al gioco di Renzi: “Non entro nel governo, se entrassi io entrerebbe e anche lui”.
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