Il colloquio col presidente di Italia viva. "Troppo tempo è stato perduto rinviando i problemi, ma c'è ancora tempo per recuperare. Renzi non si sottrarrà al confronto, purché non si tentenni. Sul Mes non accettiamo più indugi dal premier"
In tanti lo danno già per ministro prossimo venturo: della Difesa, degli Interni. Chissà. E allora com’è che dobbiamo chiamarlo? “Ettore, va benissimo così. Felicissimo di fare il vicepresidente della Camera”. In tanti, poi, dicono che nel gioco delle trattative, Matteo Renzi sia solito mandarlo avanti quando c’è da litigare, ché invece per fare la pace s’affida a Maria Elena Boschi. E dunque, sospettiamo, se Ettore Rosato ha accettato di parlare è perché la crisi è ormai irrecuperabile. “La palla in verità è nelle mani di Giuseppe Conte”, risponde il presidente di Italia viva, con sorprendente pacatezza. “Semmai è paradossale che siamo proprio noi, e non da oggi, a chiedere un tavolo di confronto ampio, che coinvolga non solo le forze di maggioranza ma anche le opposizioni e le parti sociali, per discutere del Recovery, cioè del futuro del paese. In una situazione normale sarebbe il premier, ad assumersi questa responsabilità”.
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