Più investimenti (salgono al 70 per cento del totale) e meno sussidi. Più soldi a sanità e turismo. Niente Mes. Sale l'impatto sul pil (dal 2,3 al 3 per cento). Il nuovo documento strizza l'occhio a Renzi e alle sue richieste. Ma da Italia viva al momento filtra perplessità
Tredici miliardi (virtuali) in più. Tredici miliardi per migliorare il Recovery plan e, forse, per scongiurare la crisi. Tredici miliardi, tuttavia, che potrebbero anche restare solo sulla carta. Sia perché i progetti da finanziare potrebbero rivelarsi di minore impatto sul debito a causa di un effetto leva più alto del previsto, sia perché la Commissione europea potrebbe bocciarne o ridimensionarne alcuni, e dunque "risulta prudente mantenere un margine di sicurezza che garantisca il pieno utilizzo delle risorse europee disponibili per l’Italia". Eccolo, il nuovo Piano nazionale di ripresa e resilienza: ecco la bozza su cui da giorni lavorano i ministri Roberto Gualtieri ed Enzo Amendola, col supporto di Peppe Provenzano, e che nelle ultime ore è stato sottoposto al vaglio delle forze di maggioranza. Ecco le tredici pagine intorno a cui si consuma grossa parte di questa strana crisi di governo d'inizio 2020.
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