Si sono scambiati i ruoli e hanno preso l’uno il linguaggio dell’altro, non per capirsi meglio ma per meglio colpirsi. Così ancora ieri sera, avvitati nel ballo in maschera della crisi di governo, ecco che Matteo Renzi sembrava Giuseppe Conte e Giuseppe Conte sembrava Matteo Renzi. Tanto che il Rottamatore diceva con puntiglio di Avvocato che “abbiamo letto punto per punto le 132 del Recovery e non ci convince”, mentre l’Avvocato aveva la brutalità del Rottamatore quando spediva avanti la Lezzi per denunciare il teatrino della politica: Renzi è alla ricerca di poltrone, dica cosa vuole. Sembravano già fatti per non capirsi, il meridionale e il toscano, l’azzeccagarbugli e il bullo, ma nessuno poteva immaginare che per mettersi vicendevolmente nel sacco avrebbero messo in scena una recita così contorta e inebriante da portare l’impolitico Conte a fare manovre di Palazzo per scippare senatori a Renzi e da spingere il comunicatore Renzi ad accusare Conte di stare troppo su Facebook.
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