Le trattative frenetiche dei pontieri: Franceschini e Guerini smussano, Marcucci media, Zingaretti e Di Maio spingono il premier e il senatore di Scandicci a fare un passo indietro. Da dove passa la ricomposizione. L'incognita sulle dimissioni di Bellanova e Bonetti e gli scenari verso il Conte Ter
Che il tentativo di riconciliazione sia reale, lo dimostra la qualità dei mediatori. Dario Franceschini, dopo un Cdm che lo ha visto esordire con un plauso al "senso di responsabilità di tutti che ha portato all'approvazione di un Recovery molto migliorato" e poi silente quando s'è accesa la baruffa tra Teresa Bellanova e Roberto Gualtieri, da stamattina è al telefono. Lorenzo Guerini ha imposto ai suoi la consegna del silenzio: "Fidatevi, stiamo trattando". Andrea Marcucci, che tra gli ufficiali di collegamento tra il Nazareno e Matteo Renzi è uno dei più ricercati, s'è preso la briga di farlo perfino in favore di telecamere: "Io non mi arrendo, il Pd non si arrende, Zingaretti non si arrende: dobbiamo fare di tutto per salvare questa maggioranza, senza ricorrere ai responsabili", dice negli studi di La7 il capogruppo dem al Senato.
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