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La Camera approva la mozione di maggioranza con 321 voti favorevoli
"Sull'intelligenze delegherò una persona di fiducia. Chiedo appoggio limpido e trasparente alle forze europeiste contro le derive nazionalistiche", ha detto il premier. Italia viva si asterrà sul voto di fiducia. La giornata in diretta
Alle 12 il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha riferito alla Camera sulla crisi di governo aperta mercoledì scorso da Italia viva. Una sorta di "discorso del re" in cui il premier ha cercato di accaparrarsi non solo la soglia minima di sopravvivenza in Parlamento. Ma pure ha cercato di indicare un orizzonte di fine legislatura che possa sedurre forze politiche che finora non gli hanno mai votato la fiducia, al fine di sostituire la pattuglia parlamentare renziana. Il culmine di una "caccia ai Responsabili" che ha visto muoversi una fitta rete di contatti, da Guido Alpa all'universo cattolico, per cercare di allargare il perimetro della maggioranza di governo.
Quello di oggi, in una Camera che non dovrebbe riservare sorprese con la maggioranza che ha un margine sufficiente per autosostenersi, è l'antipasto di quanto accadrà domani: quando alle 9 e 30 il presidente del Consiglio si presenterà in Senato, dove i numeri sono ben più ballerini. Proprio questa mattina, in una riunione con i deputati di Forza Italia radunati dalla capogruppo Mariastella Gelmini, è stata ribadita la linea di Silvio Berlusconi: nessun soccorso a Conte, e nel caso non si raggiunga la soglia di 161 senatori la parola spetterebbe al Quirinale.