L'intervista
Giuseppe Conte (il poeta) a Conte (il premier): "Per il suo discorso serve Walt Whitman"
Consigli in rima per un discorso da fiducia
Uno dei più grandi poeti italiani si rivolge al suo omonimo nel giorno più importante (per l'altro). "Cautela. Anche Renzi sembra cambiato. La più bella poesia da citare è For you democracy"
Servirà della poesia. Abbiamo parlato con Giuseppe Conte, che è notoriamente un dotto della parola. “Un discorso alto perché i periodi sono malvagi. Troppo gente è chiusa in casa senza prospettive”. Come convincerà l’Italia, come chiederà ancora di andare avanti, come navigherà in mare aperto? Possiede una libreria sterminata, ama il mare, in questi giorni si è spostato nella sua “seconda casa” per riflettere al meglio.
Dove si trova?
In questo momento sono a Sanremo. Lavoro incessantemente
La sua impressione?
Cautela. Servono discorsi di prudenza. Ci stiamo giocando tutto
Conte, si gioca il futuro
Ma l’uomo è fortunato. Un governo con la destra, con la sinistra
E potrebbe anche arrivare un Conte ter?
Anche con la dominazione cinese probabilmente ci sarà ancora un governo Conte
Cosa ne pensa di Matteo Renzi?
L’ho ascoltato ieri sera. Ha aperto. L’ho apprezzato. Ha cambiato tono. Non si può non dargli atto. Sono molto contento.
Sta cambiando strategia
Senza colpo ferire. E’ l’ora della pacificazione
Parole sobrie, moderate. Ci rivela quale poesia ama?
Chiaramente Walt Whitman. E’ il poeta che più amo. E’ il più adatto al giorno che viviamo
Quale poesia?
Ovviamente For you democracy. “Per te questi da parte mia, democrazia, per servirti, mia donna!/ Per te, per te faccio vibrare questi canti”. Senta quanto è bella?
A che ora si presenterà?
Alle 12 scendo in spiaggia. E’ una giornata splendida. Sta per uscire il mio prossimo libro “Dante in love” (Giunti). Sono il poeta Giuseppe Conte. Non è che credeva di parlare con il “professore, avvocato…”
L'editoriale dell'elefantino