Il senatore del Pd, vicecapogruppo al Senato, non crede nella caccia ai responsabili. "Non possiamo accontentarci di una restrizione della maggioranza. Se il premier chiede il supporto degli europeisti, non può porre il veto su Italia viva"
Gianni Pittella, vicecapogruppo del Pd al Senato, risponde al Foglio subito dopo aver terminato il suo intervento nella giornata campale di Palazzo Madama. Un appello per "il rilancio" dell'azione di governo, contro gli "arroccamenti", per allargare il perimetro della maggioranza che dovrà sostenere il Conte-ter e riaprire il tavolo con i renziani. Pittella, politico esperto, fine tessitore, già vicepresidente dell'Europarlamento e capogruppo dei socialisti europei, non vuole rassegnarsi all'idea di un governo che si regge grazie al voto di qualche responsabile. È una questione di principio, ma anche di pragmatismo, di numeri. "Se noi abbiamo degli obiettivi così ambiziosi come quelli che ha elencato Conte non possiamo che puntare ad un allargamento delle basi politiche della maggioranza, non possiamo pensare di risolvere tutto con il voto di fiducia di oggi, che rappresenta una restrizione della maggioranza, non un allargamento", spiega.
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