“Basta personalizzazioni, se c’è spazio per discutere di cosa serve al paese, percorriamolo”. Parla il presidente della commissione Finanze alla Camera
Roma. Non saranno le due ore che, nei suoi auspici, sarebbero bastate a risolvere la crisi. Ma certo a Luigi Marattin, presidente della commissione Finanze alla Camera, non è mancata l’onestà di riconoscere – pure nelle ore più convulse di questa faccenda – che di errori se ne son fatti da ambo i lati. E che se a Conte si rimprovera un lungo elenco di lacune, pure a Renzi, che è suo amico oltre che leader, qualche critica si possa fare. “Questo non è Rocky vs Ivan Drago. Anche perché non saprei che ruolo assegnare all’uno o all’altro”, dice al Foglio il deputato di Italia viva. “Qui stiamo provando a fare politica. E il paese sta rischiando l’osso del collo, anche se temo che in pochi se ne siano accorti. Per cui bando alle personalizzazioni, e se c’è uno spazio per capire se abbiamo idee simili su cosa serva al paese nei prossimi due anni, percorriamolo. Altrimenti ognuno farà le sue scelte, in serenità”.
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