Ci ha lasciati una delle personalità più libere e disincantate della sinistra italiana, nella cui storia ha avuto un ruolo importante. Emanuele Macaluso era tante cose, ma la sua identità più peculiare era quella di un comunista libertario e anticonformista in un ambiente, quello comunista appunto, non esente dalle spinte conformiste. Da giovane la mafia gli aveva tirato una bomba durante un comizio. La sua formazione politica si era irrobustita vicino a Leonardo Sciascia, Elio Vittorini e molti altri. Difendeva anche le cose che non condivideva, come ad esempio i processi decisionali del centralismo democratico del Pci da lui ritenenuti poco autentici e opachi. Non vi è nulla da rimpiangere delle dinamiche interne al Pci, ma si trattava di lotta politica, non paragonabile alla caporalizzazione che anche il Partito Democratico vive oggi, con articolazioni non sostanziate da idee diverse che sarebbero la sola linfa vitale capace di stimolare un’indispensabile dialettica tra idee diverse.
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