Scena numero uno. Lunedì 18 gennaio, quattro giorni fa. Montecitorio. Esterno giorno d’una svogliatissima crisi di governo. I leghisti sfumacchiano nervosamente in cortile, disegnano capricciosi semicerchi e repentine diagonali. Sentono di non essere in partita. Anzi di non aver nemmeno incominciato a giocarla. “Meloni sbaglia a chiedere le elezioni”, dice uno di loro, Lorenzo Fontana, che della Lega è il vicesegretario. “Questa non è politica. Così ricompatta la maggioranza e basta”.
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