Mauro Scrobogna / Lapresse

"Appoggio a Conte se inserisce una riforma della giustizia garantista", dice Luigi Vitali, berlusconiano doc

Annalisa Chirico

La maggioranza Ursula come "extrema ratio per dare al paese un governo solido ed evitare le elezioni anticipate”. Ma con una pregiudiziale: "Depenalizzazioni e superamento dell’obbligatorietà dell’azione penale non possono essere tabù"

“Io ho posto una pregiudiziale”, il senatore Luigi Vitali, berlusconiano doc con cinque legislature in Forza Italia, già sottosegretario alla Giustizia, avvocato stimato con natali pugliesi, ha il dono della chiarezza. “Se Giuseppe Conte inserisse nel suo programma una riforma della giustizia di stampo garantista, sarei ben contento di dare un contributo coronando così la mia vita politica e professionale”.

  

Senatore, ci sta dicendo che è pronto a trasmigrare?

“Ci sono stati dei pourparler, perché negarlo? Un partito di Conte è una ipotesi interessante, dubito che lui voglia tornare a fare il professore universitario. In questa fase il paese ha bisogno di buon senso, in giro ne vedo poco”.

 

Vitali reclutato nei “responsabili”?

“La cosa migliore sarebbe un ricompattamento dell’attuale maggioranza ma, se ciò non fosse possibile, sarei disposto a dare una mano”.

 

Quindi la “maggioranza Ursula”, che a Bruxelles sostiene la Commissione europea, potrebbe funzionare anche a Roma? “Certo, potrebbe essere una extrema ratio per dare al paese un governo solido ed evitare le elezioni anticipate”.

  

Ma lei ha capito perché non si può andare a votare?

“Nei paesi dove si vota, salvo l’Olanda, la legislatura va a scadenza. Davvero qualcuno pensa che si possa sprecare il tempo tra campagna elettorale e voto mentre siamo alle prese con una gravissima crisi sanitaria ed economica? E’ da irresponsabili”.

   

Ma sulla giustizia M5S e Forza Italia che c’azzeccano?

“Io ho dedicato venticinque anni del mio impegno politico al garantismo, ho condotto battaglie di segno opposto alla linea del ministro Bonafede. Per questo dico che un nuovo governo, o un eventuale partito di Conte, devono fare una scelta di campo. Depenalizzazioni e superamento dell’obbligatorietà dell’azione penale non possono essere tabù”.

 

Il centrodestra però spinge per il voto.

“Non c’è fretta, il centrodestra vincerà in ogni caso anche nel 2022 o nel 2023. Non capisco perché debba assumersi ora la responsabilità di una situazione che non ha contribuito a creare. Mettiamoci poi l’ostilità dell’establishment europeo riluttante ad affidare la gestione di questa fase a un governo di destra-centro”.

 

Ma Silvio Berlusconi, il suo leader, sembra determinato a non rompere con gli alleati.

“Non saprei, sicuramente gli fa piacere essere indicato come il potenziale candidato al Quirinale per il centrodestra. Ha avuto una carriera politica e imprenditoriale prestigiosa, è stato bersagliato più ingiustamente che giustamente dalla magistratura, ha subìto l’onta di essere cacciato dal Parlamento. Sarebbe un risarcimento meritato”.

 

Lei però adesso vuole passare con Conte.

“Gliel’ho spiegato, è un piano B di fronte all’incapacità della maggioranza di ricompattarsi. L’urgenza, ora, è portare il paese fuori dalle secche. Allora io dico: Conte allarghi la maggioranza al centro e all’area liberale riempiendola di contenuti, in primis l’inversione della politica giudiziaria. Va abolita la prescrizione infinita, dobbiamo ragionare seriamente di riforma del processo civile e penale insieme ai protagonisti del mondo giudiziario, avvocati e magistrati. Nel Piano nazionale di ripresa e resilienza 2,7 miliardi di euro sono destinati alla giustizia per assunzioni a tempo determinato, insomma posizioni temporanee che sarebbero una cura peggiore del male. Il ministro Bonafede non ha compreso che, se riduci i tempi del processo lasciando invariata la struttura, continuerai ad appesantire un sistema già ingolfato. La giustizia non è una discarica, gli italiani meritano un servizio di qualità in linea con le tasse che pagano”.

 

Ma lei crede davvero in una possibile conversione garantista dei grillini?

“Sono stati capaci di governare prima con la Lega, poi con il Pd, e nessuno si è scandalizzato. Né mi pare che il Patto del Nazareno, all’epoca, abbia destato particolare scandalo. Se qualcuno pensa di allargare la maggioranza mantenendo l’attuale piattaforma programmatica, si sbaglia. Il m5s deve rettificare la propria politica, a quel punto tutto è possibile”.