Crisi di governo, la giornata politica in diretta

Conte si dimette. Domani le consultazioni. Il premier: "Ora un governo che offra una prospettiva di salvezza nazionale"

Dopo mezz'ora di colloquio al Quirinale, il premier raggiunge il Senato e la Camera. Pd e M5s fanno quadrato. Dal vertice di centrodestra arriva il no a un Conte ter. Italia viva: "Nessun veto"

Conte: " È il momento che emergano in parlamento le voci che hanno a cuore le sorti della Repubblica"

 

 

 

 La giornata, dal mattino

 

Dopo l'ultimo Consiglio dei ministri che inizierà oggi, martedì 26 gennaio, alle 9 di mattina, e nel quale il presidente del Consiglio comunicherà la sua intenzione di lasciare il governo, Giuseppe Conte salirà al Quirinale per formalizzare le sue dimissioni. A quel punto il presidente della Repubblica avvierà consultazioni lampo con tutte le forze politiche, dal reincarico al premier uscente per un "ter", come a parole auspicano Pd,M5s e Leu, fino allo scioglimento delle Camere. Sullo sfondo resta infatti lo scenario più improbabile: l'ipotesi di elezioni anticipate, inevitabili nel caso in cui ogni qualsiasi altra intesa parlamentare dovesse naufragare. Da questo momento tutto sembra possibile: dalle larghe intese. all'unità nazionale, ai governi istituzionali. L'unica strada scartata dai fatti è quella di convincere il presidente della Repubblica di avere ancora una maggioranza sufficiente ad affrontare le sfide in vista. Con molta probabilità le consultazioni del capo dello stato non inizieranno prima di mercoledì pomeriggio: occorre infatti sanificare i locali e inoltre domani mattina Sergio Mattarella ha in programma la cerimonia per le celebrazioni del "Giorno della Memoria".

   

Sia Pd sia M5s spingono per un Conte ter. Per Nicola Zingaretti il premier è il "punto di equilibrio". E per i grillini definiscono il passaggio a un Conte ter "inevitabile" e "l'unico sbocco di questa crisi scellerata". "Un passaggio necessario - si legge in una nota dei capigruppo pentastellati - all'allargamento della maggioranza". Intanto il centrodestra ha convocato un vertice per oggi. Anche nell'opposizione infatti si allarga la divisione tra chi, come Forza Italia si dice disponibile a un governo di unità nazionale e chi, invece, come Lega e FdI, guardano già alle urne. 

 

     

Il calendario delle consultazioni 

Come stabilito dal calendario del Quirinale, domani pomeriggio i primi a essere ricevuti dal presidente della Repubblica saranno i due presidenti delle Camere: alle ore 17 sarà il turno di Elisabetta Alberti Casellati, presidente del Senato. Alle 18 sarà la volta di Roberto Fico, presidente della Camera. Giovedì si aprirà con la visita, alle 10, del Gruppo per le Autonomia. Mentre alle 16 verrà ricevuto il Gruppo Misto di Camera e Senato. Poi si procederà con i gruppi più cospicui: alle 16 e 45 Leu, alle 17 e 30 Italia viva. Alle 18 e 30 il Partito democratico. Giovedì 29 gennaio sarà il turno di tutto il centrodestra unito (Fratelli d'Italia, Lega, Forza Italia, Udc e Cambiamo) che arriverà al Quirinale alle 16. Mentre alle 17 sarà ricevuta la delegazione del Movimento cinque stelle. 

 

Marcucci: "Non c'è un Conte a ogni costo" 

"Il nostro giudizio sull'operato di Conte è complessivamente positivo, riteniamo che il paese abbia bisogno di risposte in tempi rapidi a questa crisi perché ha bisogno di un governo stabile, che abbia un mandato di legislatura con un programma chiaro. Io credo che il confronto debba essere ampio, senza veti, e sulle cose: recovery, campagna vaccinale, emergenza economica, rilancio della nostra economia, lavoro. Ci sono le condizioni per chiudere" la crisi "in tempi rapidi". Lo ha detto nel pomeriggio Andrea Marcucci, capogruppo del Pd al Senato, rispondendo alle domande dei cronisti. A chi gli domanda della centralità di Conte per uscire dalla crisi, "non c'è un Conte a tutti i costi - risponde - credo sia il buonsenso che ci debba guidare e oggi ci guida in quella direzione. Per noi l'ipotesi sul campo è reincaricare il presidente Conte". Iv va recuperata? "Quando dico che non ci devono essere veti - spiega ancora - intendo che si deve aprire un confronto a tutte le forze politiche, in particolare a quelli che hanno dato vita alla maggioranza che ci ha governato sino a qui e anche ad altre forze che possono nascere in Parlamento. Se si dice che i veti non ci devono essere - dice poi rispondendo a una domanda sul partito renziano - non devono esserci né nel confronto con tutti né ad escludere qualcuno, non devono esserci sia nei singoli ruoli che nella componente politica". 

 

Renzi: "Al Colle senza pregiudizi" 

"Andremo al Colle senza pregiudizi" ma "Chiediamo un salto di qualità", scrive Matteo Renzi nella sua enews diffusa nel pomeriggio. "Questo governo non è entrato in crisi per le dimissioni delle ministre ma perché non aveva più un programma", diceva oggi Ettore Rosato. Ed è da lì che si chiede di ripartire. E Renzi lo spiega così: "Ora possiamo finalmente fare ciò che serve al Paese, ai suoi insegnanti, ai suoi lavoratori, ai suoi giovani: un governo serio, di legislatura, che dia risposte concrete e non evasive alle sfide drammatiche della pandemia e assicuri la ripresa. Un governo europeista non a parole, ma nei fatti". Con Conte o senza? I renziani assicurano che al Colle non ci saranno sorprese. Certo, ammette Teresa Bellanova, "per noi c'è Conte ma non c'è solo Conte". Chiosa un esponente Iv: "Ovviamente, non diremo o Conte o niente. Forse lo farà Leu...". E poi Ivan Scalfarotto: "Conte? A Mattarella non faremo un nome in particolare. A seconda della maggioranza che si profilerà, il nome verrà di conseguenza. Potrebbero esserci vari scenari". Intanto, c'è da capire se il presidente darà o meno un incarico a Conte e che tipo di incarico. "Forse un mandato esplorativo". 

 

In Senato nasce un gruppo di responsabili 

Nel frattempo oggi al Senato si è costituito un gruppo di cosiddetti resposnsabili. Vale a dire senatori che vogliono sostenere un nuovo governo allargando il perimetro della maggioranza. Il gruppo utilizzerà il simbolo del Maio e per adesso conta 10 senatori: Maurizio Buccarella, Adriano Cario, Saverio De Bonis, Luigi Di Marzio, Ricardo Merlo, Sandra Lonardo, Maria Rosaria Rossi e Andrea Causin. Praticamente tutti quelli che avevano votato la fiducia al governo nel voto al Senato della scorsa settimana. 

 

Stasera il vertice dei parlamentari 5 stelle 

Alle 21 e 30 avrà inizio la riunione dei gruppi parlamentari dei cinque stelle, convocati per discutere sugli scenari innenscati dalle dimissioni del premier Conte. 

 

"Governo di unità nazionale o voto", dice Berlusconi 

"Oggi, di fronte alla crisi politica di una maggioranza inadeguata e insufficiente, che si somma all’emergenza sanitaria e a quella economica, ho fatto appello ad un’unità sostanziale del Paese, da realizzare se possibile in questo Parlamento o, se non è possibile, chiamando gli italiani alle urne". Lo scrive Silvio Berlusconi in un post per celebrare i 27 anni di Forza Italia.