Dire un sacco di cose giuste e fare delle cose sbagliate compromettono lui e fanno pagare un prezzo a tutti. Argomenti responsabili, nobili e serissimi per aggiustare la crisi con delicatezza, in una mediazione alla quale tutti dovrebbero concorrere
Sta nascendo un Trisconte? Maggioranza risanata con apporto centrista, e magari con riattivazione dell’alleanza con Renzi, rimpasto, patto di legislatura eccetera? Benissimo. Nessuna obiezione. L’Italia non può farsi il dispetto di restare senza governo, in campagna elettorale, nei mesi del vaccino e del Recovery plan. Non siamo il Portogallo e nemmeno l’Olanda. Siamo, come ha notato Ezio Mauro ieri su Repubblica, argomentando con lucidità, il laboratorio della svolta politica europea. E’ destinato all’Italia un terzo degli stanziamenti che fanno dell’Unione un soggetto politico e un soggetto finanziario che si indebita collettivamente per una politica continentale di risanamento e rinascita. Siamo a pochi mesi dall’attivazione del progetto, tutto è più o meno pronto, ma si dubita – et pour cause – della capacità nostra di spendere il capitale finanziario e politico costruito, non senza aspri dissensi, dall’organizzazione sovranazionale alla quale apparteniamo. Europeisti, parola che sta per entrare nel regno dell’equivocità: non vuol dire chiacchiere riformiste liberali, competenze senza potere e efficacia, libro dei sogni, vuol dire questo, semmai, un governo e una maggioranza che si impegnano a spendere nel modo giusto soldi di tutti per uno scopo nazionale e comune, e alcune decisive riforme di struttura.
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