E' Tatjana Rojc l'esponente che i dem inseriscono temporanemante nella formazione "Europeisti-Maie-Cd", così da consentirne la nascita in extremis. "Sono pronta a tornare nel mio partito appena possibile. Ma per ora un atto di responsabilità per tutelare la mia minoranza slovena", ci dice
Il nome è altisonante: "Europeisti-Maie-Centro democratico". Ma che l'operazione non nasca esattamente come poderosa, lo dimostra il fatto che s'era impantanata proprio a un passo dal primo parziale traguardo. E così, quando tutto il quadro sembrava compiersi, giusto in tempo per consentire al presidente della Repubblica di aggiornare il calendario delle consultazioni al Quirinale, il tassello finale non si riusciva a trovare: "Manca il decimo", sbuffavano nella tarda serata di ieri gli emissari di Palazzo Chigi. E il decimo era necessario: perché dieci è appunto il numero minimo di componenti necessari per costituire un nuovo gruppo al Senato. Nella fattispecie il gruppo in sostegno di Giuseppe Conte. Ma tra i molti liberali, europeisti, socialisti, popolari, riformisti sondati, corteggiati, blanditi, il decimo non salta fuori. S'era sfilata Sandra Lonardo, s'era schermito anche Sandro Ruotolo. E insomma, che fare? Ecco allora l'idea: chiediamo il soccorso del Pd. Dove ora già ci scherzano: "E' un prestito a parametro zero, e con diritto di riscatto".
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