Da oggi iniziano le consultazioni al Quirinale. Palazzo Chigi tenta la carta dei costruttori, magari con Renzi. Ma i pentastellati pensano ad altro: "Se salta Giuseppi tocca a noi di nuovo, altro che urne, ce lo chiedono i tassisti"
“Guardi, a noi del M5s va bene anche il diavolo, altro che voto”. Cortile di Montecitorio. Tutti parlano con tutti. I peones grillini sono paciosi. Anna Macina sfumacchia una sigaretta con il collega Eugenio Saitta. “Quanto pesa Conte nel nostro gruppo? Ma lui ha già un gruppo: è quello di Tabacci, no?”. Fantastico. “Gli italiani ci chiedono di non votare”. Tutto chiaro. Il sabba sopra Palazzo Chigi è partito. Giuseppe Conte, lo sa, ma rimane fermo. Rocco Casalino gli propone una bella diretta Facebook post dimissioni, appena consegnate nelle mani di Sergio Mattarella (incontro di venti minuti, consapevolezza che per ora non ci sono i numeri, auguri). Presidente, un video appello alle forze europeiste? “Rocco, basta con queste dirette!!!”.
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